mercoledì 5 agosto 2015

La questione greca vista dai tedeschi. Quegli altri.

Condivido di seguito la puntata del 31 marzo scorso del programma satirico tedesco "Die Anstalt", dedicata alla questione greca:


Nonostante un grave errore nell'individuare la causa dei problemi denunciati (il messaggio della trasmissione è di forte critica all'austerità, ma dimentica completamente l'€uro che ne è il padre), vale la pena comunque guardare il video per ricordare che quando parliamo di Germania, Grecia o Olanda non dobbiamo mai cadere nella trappola di prendercela con il popolo tedesco, greco o olandese.

Il gioco di fomentare rancori contrapposti tra nord Europa "virtuoso" e sud Europa "vizioso", la facile semplificazione in tedeschi avidi e greci spendaccioni, fa esattamente il gioco delle élite €uriste e fornisce alle rispettive opinioni pubbliche un comodo falso bersaglio contro cui scagliarsi. E' vero, in Germania ci sono migliaia di persone convinte di stare facendo beneficenza ai greci con il loro denaro, ma ce ne sono molte altre che sanno che le cose non stanno esattamente così. Allo stesso modo in Grecia alcuni ormai vedono un pericoloso nazista in qualsiasi turista tedesco, ma molti altri sono a conoscenza dei danni subiti dal popolo tedesco per mano dei suoi stessi governanti tramite le tanto decantate riforme.

Mentre ciarlano continuamente di unione nata per la pace e di fratellanza continentale, l'Ancien Régime che guida le sorti della Ue e il suo codazzo di agit-prop fanno di tutto per aizzare un popolo contro l'altro, poi puntano il ditino scandalizzati e dicono: "Vedete? il problema sono i nazionalismi! Ci vuole più Europa per finirla con queste liti!". Ma la loro concezione di più Europa, l'abbiamo imparato in Grecia, significa meno libertà per i popoli europei di decidere il proprio destino, un intero continente soggetto a leggi e regolamenti tagliati su misura dei grandi interessi privati e sottratto alla sovranità popolare tramite lo svuotamento sistematico delle istituzioni democratiche e delle garanzie costituzionali, l'estinzione programmata della classe piccolo-medio borghese che è storicamente motore di ogni grande sommovimento sociale.


La battaglia contro l'incubo unionista non può e non deve essere condotta sul piano orizzontale, tra le nazioni europee, ma sul piano verticale, per le nazioni europee. Solo il mutuo riconoscimento all'indipendenza ed alla specificità tra i popoli d'Europa potrà contrastare efficacemente un regime tecnocratico, apolide e attivamente impegnato nella distruzione delle identità storiche e culturali dei popoli che governa come quello dell'unione.

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