martedì 10 febbraio 2015

10 Febbraio, giornata del Ricordo


Immaginate di perdere tutto.

Lasciate il lavoro,
abbandonate la casa,
dimenticate i volti amici,
i luoghi cari.

Tutto ciò che da sempre fa parte della vostra quotidianità, cancellatelo.
Dovete andarvene. La vostra terra, la terra dei vostri avi, non vi appartiene più.

Questa la sorte di almeno 250.000 istriani, giuliani e dalmati, che per sfuggire alla persecuzione e mantenere la propria italianità furono costretti a lasciare ogni cosa, partendo senza denaro né beni verso un futuro incerto. Avevano già sopportato le violenze degli uomini di Tito, gli esuli: le prevaricazioni, le vendette, le uccisioni sommarie, le foibe. Almeno 10.000 furono i morti. Gli altri vennero accolti nella madrepatria con indifferenza, se non con aperta ostilità, da quella parte di paese che già faceva di tutto per distruggere ogni sentire nazionale, ogni senso di comunità e dignità, gettando le basi di quel rapporto conflittuale con la Patria tipico dell'Italia degli ultimi 70 anni.

Troppo poco è stato fatto dall'Italia per gli esuli. Troppe volte si è anteposto il pragmatismo della diplomazia alla necessità di giustizia. Ancora pochi mesi fa i superstiti di quella tragedia e i familiari di chi nel frattempo non c'è più hanno subito l'ennesimo schiaffo dal proprio paese.

Dopo decenni è forse impossibile riparare ora ai danni procurati dal tentativo di cancellazione dell'identità di terre che furono italiane per secoli, ma è fondamentale che la Nazione renda giustizia ai suoi cittadini abbandonando ogni mollezza e chiedendo fermamente a Slovenia e Croazia la restituzione agli esuli o ai loro eredi delle proprietà espropriate dal regime comunista di Tito e la valorizzazione delle componenti culturali e storiche italiane nell'Adriatico orientale.

Non è sufficiente nascondersi dietro la proclamazione di una ricorrenza, come accaduto ancora oggi, e pensare che questo basti; la memoria e la dignità di una Nazione non si accontentano della deposizione di qualche corona e della pronuncia di qualche discorso.


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